lunedì 21 aprile 2008

07 - LE REQUIN - Le Ordinate di Poppa

me........................................................................................................

ORDINATE DI POPPA. Nell’ultima chiacchierata avevo detto che mi prendevo una pausa di studio (interessante) e di traduzione (noiosa) per le costole della parte poppiera.

Vista la loro complessità (hanno più pezzi) e gli scalmi sono più alti, perché devono completare le murate del castello di poppa e raccordarsi,coerentemente allineate, con il complesso specchio di poppa.

Ho già accennato che le due arcacce , che delimitano lo specchio di poppa, non hanno disegno per poterlo costruire. Pur avendo io cercato di sviluppare dai disegni la forma reale delle stesse, ma non mi fido pienamente, quindi se osservate la foto 54 noterete il sistema che ho adottato, oltre alle ultime ordinate, fino alla n° 75,che ho montato.

Ho usato un pezzo di trasparente rigido, l’ho fissato con biadesivo al dritto di poppa e ho inciso la forma delle arcacce che ho ricavato. Ciò mi servirà per controllare, appoggiando sulle ultime ordinate dei listelli/comenti, se tale incisione corrisponde o se dovrò fare degli aggiustamenti.

Per tutto questo “marchingegno” ho dovuto costruire il dragante (è il pezzo in cima al dritto di poppa) che chiude superiormente lo specchio di poppa.

Nella foto è sopra è indicato con la lettera “d” nel disegno “C”, ma non è evidenziato che questo pezzo ha dei fregi scolpiti. Vi sono due teste con turbante svolazzante alle estremità e verso il centro delle foglie con dei decori che vi sporgono e che non mi è stato possibile riprodurre perché troppo minuscoli….la solita licenza modellistica ???....









Questo mio primo tentativo scultoreo non mi soddisfa pienamente, ma dopo due tentativi che ho buttato per la vergogna, mi fermo e vedrò di accontentarmi, o di migliorare nella scolpitura.

Visto che la traduzione è ostica e noiosa, ho fatto un poco di pratica e mi sono dilettato nello scolpirmi l’omino per la scala (gedeone).

Il risultato lo vedete nella seguente serie di foto.















Considerato che è una scultura a pieno e non un bassorilievo (come dovranno essere tutte le altre) mi considero più soddisfatto, anche se non pienamente, e penso che dovrò migliorare il tutto facendo risultare le superfici scolpite più lisce, ma per ottenere ciò
dovrò costruirmi dei mini attrezzi .…???.………alla prossima.


Fine Marzo 2008

06 - LE REQUIN - Le Ordinate

........................................................................................................

Nella foto n. 9 sono visibili le due aste, che ho posizionato sullo scalo, aventi la funzione di fissaggio di tutte le ordinate. Queste aste (rettilinee), ovviamente non possono seguire l’andamento dell’insellatura dello sciabecco. Ciò mi costringe a fare le ordinate, soprattutto a centro barca, più lunghe del necessario.

Come evidenziato dalla foto n. 7 solo alcune ordinate arrivano fino al capodibanda , per le altre andranno tolte le eccedenze.

Come già detto, per il posizionamento delle ordinate, vengono usate le due squadre della foto n. 10

Ho cercato di usare la massima precisione nella esecuzione e incollaggio dei vari pezzi che compongono le ordinate. La misura dello scalmo al capodibanda, è inferiore ai 2,5 mm. ( e 3 mm. di spessore) e si comprenderà che con queste minime misure, anche errori di alcuni decimi comporterebbero una non buona riuscita. L’esiguità e conseguente flessibilità delle varie costole, mi permettono però, di meglio adattare, ai profili incisi sulle squadre di posizionamento, tutte le ordinate anche se vi saranno piccoli errori.









Nella foto n. 9 possiamo notare come avviene il posizionamento e il fissaggio dell’ordinata. Mentre nella seguente foto si nota il fissaggio delle due estremità dell’ordinata alle due aste laterali dello scalo, tramite un listello.

Nelle seguenti foto si può notare, invece, che vengono montate solo le ordinate indicate sulle squadre (una ogni tre).

Quando la colla avrà fatto la giusta presa sui due lati del listello, che appoggiano sulle aste laterali, la parte interna viene eliminata (a questo punto non hanno più bisogno di esistere): Ciò mi permetterà di poter eseguire il montaggio delle ordinate mancanti.

Nella foto che segue si nota chiaramente il sistema di fissaggio delle costole intermedie.

Nella foto seguente si può notare che ho cercato di dare un maggiore irrobustimento a tutto quanto, aggiungendo un listello incollato a fianco del bordo esterno di tutta l’incastellatura. Tutto ciò mi permette di mettere delle indicazioni per le varie misure e i conseguenti tagli sulle varie costole.

Ciò risulterà utile quando il tutto verrà tolto dallo scalo. Ora il proseguimento del lavoro non ha bisogno di molte altre parole e penso sia meglio affidarsi ad una lunga serie di foto.




















Arrivato all’ordinata n. 61 mi prenderò una pausa di studio (e traduzione) perché seguiranno le ordinate più lunghe (e più complesse) per l’inizio del castello di poppa.

Mi rendo conto di non aver descritto la costruzione della scassa di trinchetto. Questa mia fase costruttiva non ha avuto una costruzione coerente con l’ortodossia delle costruzioni navali……chiamiamola “ licenza modellistica”. Cosi come l’autore del libro sul Requien, anche io ometterò ogni descrizione…….quindi…….alla prossima.


Marzo 2008

05 - LE REQUIN - Gli Apostoli

........................................................................................................

Superato il problema: zangoni o ordinate, ho preso la decisione, visto anche che il tutto verrà coperto e quindi nascosto dal prestentino. Ho quindi scelto di fare delle ordinate, anche perché è meno complicato collocare il tutto con precisione.

Come già detto più avanti, la battura sulla chiglia era stata eseguita solo sulla parte rettilinea e non a prua e poppa. Gli apostoli hanno un quartobuono molto accentuato, e per non correre rischi li ho fatti molto più grossi del dovuto. La cosa ovviamente non è stata esteticamente piacevole, e anche per capire quali margini di materiale e tolleranza devo tenere nell’eseguire il costolame, senza rischiare mancanze nell’eseguire il quartobuono. Ho eseguito il quarto buono sugli apostoli e quindi anche la battura corrispondente.

Cutter e smeriglio hanno sufficientemente funzionato anche se ho lasciato del materiale per completare il lavoro.


Il risultato ottenuto mi soddisfa e mi sono reso conto che controllando la migliore precisione possibile delle ordinate, potrò farle senza dover lasciare materiale superiore del necessario.

La maggior parte delle ordinate è composta da 1 o 2 madieri più 2 due staminali . Scalmi e scalmotti verranno posti più avanti.

Il procedimento adottato per la costruzione dei vari pezzi delle ordinate, così come è stato fatto per gli apostoli, è quello di ritagliare tutti i fogli incollandoli con colla/stik sulle tavolette di pero.


Dopo gli apostoli ho deciso di iniziare una numerazione di tutti i pezzi di ogni ordinata, onde evitare errori di montaggio, e per tenere ordine nel montaggio di tutta quanta l’incastellatura.

Già all’ordinata n. 3 inizia ad appoggiarsi la scassa dell’albero di trinchetto, sul corrispondente paramezzale. Purtroppo ne nelle descrizioni delle tavole dei disegni, ne nei disegni stessi, mi è possibile capire come (la scassa) sia fatta.

L’unico disegno ove è visibile la scassa è questa:







Per ora preferisco procedere con la con la costruzione delle ordinate e della loro collocazione……………..alla prossima.

Fine febbraio 2008

04 - LE REQUIN - Il Costolame

........................................................................................................

COSTOLAME - Lo studio per eseguire e posizionare le varie ordinate mi hanno fatto fare una scelta che considero inusuale: farò l’arcaccia per ultima. Ciò è dovuto al fatto che seppur molto ricchi, i disegni dell’arcaccia non hanno una proiezione piana, ma bensì solamente con l’inclinazione della poppa.

Tutto ciò non è sufficente per riprodurre, almeno le giuste forme, delle due alette dello scudo dell'arcaccia

Io ho eseguito il disegno con lo sviluppo in piano dell’arcaccia, ma non riesco a fidarmi della mia esecuzione delle delle alette che delimitano esternamente la curvatura dello specchio di poppa.

Posizionerò tutte le ordinate, e quindi pinzerò dei comenti provvisori verso la parte poppiera, così controllerò e confronterò le misure con il mio disegno e quindi mi sarà possibile una più accurata precisione.

Come si potrà notare dalla foto n. 33 dei disegni (il mio, nel suo sviluppo è a sinistra) si noterà una differenza che supera il centimetro . Tutto ciò comporterà anche uno stiramento del disegno della scultura di poppa.

Lo sviluppo in piano (verticale) di tutto lo specchio di poppa dal vertice della scultura fino all’attaccatura delle due alette, mi risulta superiore a circa cm. 1,5 dal punto più alto del disegno con l’inclinazione della poppa risultanti dalle tavole.

Fatta la scelta di eseguire la poppa dopo il posizionamento di tutte le costole, bisogna, per poter fare le ordinate,comporre i mezzi disegni delle medesime, che (su ben 9 tavole) sono in totale 85.

Un buon negozio di fotocopie mi ha fatto il rovescio delle nove tavole e ho accoppiato tutte le ordinate, apostoli di prua compresi.

Logicamente ho iniziato proprio dagli apostoli, e qui mi è nato un altro grosso dubbio.

Nella foto 38 è indicato nel disegno “A” le posizioni degli apostoli, con le due viste da prua e di fianco,mentre invece nel disegno “B” , tutti gli elementi che compongono il complesso della ruota di prua senza gli apostoli.

Ora, se ci si ferma sul disegno”B” vorrei far notare i tre pezzi di riempimento (indicati con la lettera “i”) tra il paramezzale “h” e la controchiglia “c”.

Per le mie conoscenze ciò è cosa normale e fa parte del rafforzamento della prua, ma (come è visibile nel disegno “A” sulla sinistra) gli apostoli sono posizionati proprio dove ci sono i pezzi di riempimento. Tutto ciò presuppone che quindi siano zangoni.

Ora come è evidenziato nella parte bassa della foto 38 (i mezzi disegni degli apostoli) e dal conseguente completamento dei medesimi foto 39 (apostoli interi ) anche se molto stellati non sono certo degli zangoni ma sicuramente delle costole complete.

Ho discrete certezze sull’esecuzione e interpretazione del disegno tecnico, ma poche e scarse conoscenze sulle tecniche costruttive del naviglio antico; quando queste due cose non collimano, vengo assalito da grossi dubbi.

A questo punto chiedo agli amici del forum se mi sanno dare delle indicazioni che mi risolvano questo dubbio. Se nessuno mi aiuta, non vorrei dire una castroneria, ma mi vedo costretto a pensare che vi sia un errore nei disegni (o sono zangoni o altrimenti non ci sono i pezzi di riempimento in chiglia) l’esistenza dell’uno presuppone l’assenza dell’altra, e viceversa ………

……alla prossima

Metà febbraio 2008.

mercoledì 16 aprile 2008

03 - LE REQUIN - La Battura

........................................................................................................

Per la BATTURA ho pensato di costruirmi un semplice attrezzo preposto alla bisogna, che anche se grossolano, ha degnamente svolto il suo lavoro.



















Fissando la chiglia appoggiata ad uno dei bordi dello scalo (ove scorrono le squadre per il collocamento delle ordinate) ho inciso solo sulle due facce rettilinee della chiglia.


Per la parte di battura, a prua e poppa (quelle in curva) l’incisione verrà eseguita manualmente non essendo usabile l’attrezzino che mi sono fatto. Ciò diventa obbligatorio, perché le due unghie di battura assumeranno angoli e misure diverse.










Tutto diventerà più facilmente eseguibile, quando saranno posizionate le relative ordinate e dovrò operare con cutter e limette di smeriglio. Sono quindi passato alla collocazione e fissaggio della chiglia sullo scalo. Ho fatto dei forellini appaiati ai fianchi della chiglia, in 3 posizioni mediane, sul piano dello scalo. Con del filo di ferro tenero ho legato la chiglia (attorcigliandolo sotto il piano dello scalo). Tale legatura della chiglia, oltre a fissarla e renderla inamovibile, eviterà un suo sollevamento (più specificamente un inarcamento verso l’alto) dovuto alla pressione che faranno tutte le 85 ordinate nei loro incastri sulla medesima.

Per non far rovinare la chiglia dal fil di ferro ho messo un legnetto mezzo tondo a protezione. Passo ora allo studio ( dopo aver tradotto …..mannaggia a me….dal Francese) e conseguentemente alla costruzione delle 85 ordinate……………………quindi alla prossima.


Primi febbraio 2008

02 - LE REQUIN - La Chiglia

........................................................................................................

La CHIGLIA è composta (nella sua parte rettilinea) di 4 elementi uniti da palelle, mentre a “prua è semplicemente intestata (aboutée) al pie di ruota ed è la controchiglia che incrocia le ordinate che ne garantiscono la sua efficacia di unione.” (???)
Tale “intestazione” mi rende molto perplesso, perché mi fa pensare che non ci sia incastro, insinuata anche dalla mia antica (…. troppo antica) conoscenza del francese. E’ mia personale opinione che con tale unione il fissaggio con chiavarde (la più lunga si avvicinerebbe ai 2 mt) sia difficilmente realizzabile.
Se qualcuno, sul forum, mi aiuta a chiarire questo mio dubbio gli sarei molto grato, anche se ho risolto prendendomi una “licenza modellistica”.
Si ! lo confesso…ho sopperito a questa mancata conoscenza, facendo una incisione che da l’impressione di una unione.
A poppa, invece, l’ultimo pezzo diritto si alza costituendo buona parte del dritto di poppa.
Praticamente non esiste giuntura del calcagnolo.
Certo che l’albero dove hanno ricavato questo pezzo era veramente molto, ma molto grande e con ramificazioni possenti.
Comunque tutte le altre 6 palelle della chiglia sono state regolarmente eseguite come da disegno.

--------------------------------------------------------------------------------------

COSTRUZIONE degli incastri a PALELLA della chiglia.
Le 7 giunzioni necessitano una precisione che con i tentativi fatti con cutter e limette non hanno dato risultati utili sulla totale linearità della chiglia (circa 80 cm.). Ho quindi optato adoperando la precisione meccanica del tavolo a croce.
Nella misura e inclinazione dovute ho segato il quadrotto per la chiglia.

Qui non è necessaria la massima precisione perché le due facce che si ricavano vanno spianate.

I due pezzi vanno quindi appaiati ma devono essere ben serrati nella morsa come se fossero un pezzo solo. Per la buona riuscita della palella è indispensabile che siano perfettamente allineati.
Io mi sono aiutato con due pinze con i piani (dove appoggiano per la chiusura) molto grandi.
Sembrerà una raccomandazione superflua ma anche un minimo errore in questo allineamento pregiudica la perfetta linearità della chiglia.

Con l’aiuto di una semplice dima di spesso cartone (tagliata con la medesima inclinazione della palella) ho posizionato e bloccato i pezzi e ho quindi eseguito la spianatura delle facce segate con una fresetta.


Ho quindi asportato, nella parte appuntita un poco di materiale. Tale quantità di legno deve essere tolta fino ad ottenere un piccolo piano verticale, che deve avere una misura uguale alla profondità che vogliamo dare all’incavo dell’incastro nella palella.


Fatte queste due spianature, senza muovere i pezzi dalla morsa, vanno rilevate le esatte misure dei due piani ottenuti.
Fatte queste misure posso procedere; e partendo perfettamente dalla mezzaria del piano più grande, ho proceduto alla fresatura dell’ incavo della palella (Foto 16).
Ho curando che venga fatto della larghezza esatta come la parte che non viene fresata, e con la profondità uguale alla faccia che abbiamo ottenuto fresando il piccolo piano in punta al legno (foto 15).


Prima di togliere il tutto dalla morsa ho controllato con il calibro sia la mortasa che il tenone.


In alcuni casi si sono resi necessari alcuni aggiustamenti, sia manuali che meccanici, e dopo aver perfezionato il tutto ho sbloccato i pezzi e li ho montati. Il risultato ottenuto è nella foto che segue.


Vi assicuro che il tutto mi è stato più facile farlo che descriverlo con chiarezza. E non sono sicuro di essere stato chiaro quanto sono sicuro della buona esecuzione della chiglia.
Unico presupposto affinché sia facile e precisa l’esecuzione, è che bisogna che il quadrotto che si usa per la chiglia, abbia le 4 facce perfettamente perpendicolari e parallele tra di loro.
Se si sarà curato tutto ciò, la conseguente spinatura di tutte la palelle , vi sembrerà una operazione superflua, anche se doverosa e regolarmente eseguita.
Invece l’esecuzione della palella sul dritto prua è stata fatta manualmente (cutter, limette di smeriglio, pazienza e precisione), causa la sua curvatura e la conseguente mancata possibilità di un preciso allineamento dei pezzi su quali si opera.



La chiglia è composta anche dalla controchiglia, anche lei fatta in vari pezzi, non tutti completamente indicati, ma solo verso prua e poppa. Ciò è forse dovuto al fatto che la fitta disposizione di tutte le ordinate non rende visibili tali giunzioni.
Io ho comunque fatto i pezzi della controchiglia,nella parte rettilinea (ove non esiste indicazione), lunghi quanto i pezzi della chiglia posizionandoli in modo che la loro mezzaria cadesse sulla palella della medesima.


La controchiglia è preposta all’alloggiamento di tutto quanto il costolame.
Il tutto è ben visibile nella foto n° 21, ove sono situati sul disegno i due marinai, noterete sulla destra un piccolo disegno di come è fatto l’incastro per le costole.



Avendo l’incastro sulle 3 facce, ho eseguito meccanicamente quello orizzontale, ma purtroppo manualmente i 2 verticali.






Il numero di tali incastri laterali ve lo lascio conteggiare a voi, perché per me, il solo conteggiarli mi creerebbe disturbo dopo l’averli eseguiti tutti quanti.

Ciò e dovuto anche al fatto che nella parte in curva della controchiglia (prestentino) e la parte curva di prua (come già detto e fatto ugualmente per la chiglia) gli intagli sono stati fatti manualmente su tutte le 3 facce della controchiglia:


A destra della foto 25 è visibile il tagliamare assemblato con pezzi di riempimento e forma il pezzo che sosterrà il bompresso.Ma che non è stato incollato per evitare un inutile allungamento dello scalo. Il fissaggio verrà fatto quando si potrà togliere lo scafo dallo scalo.
Dopo la preparazione di tutti i vari pezzi della controchiglia e il loro relativo incollaggio, curando il perfetto allineamento otterrò il completamento della chiglia.
Mancherà solamente la creazione della battura, ma per ora mi fermo e vi saluto ….ho bisogno di studiare per bene il prossimo “da farsi”, e anche una pausa per non avere una overdose di troppo modellismo. ….alla prossima

Fine gennaio 2008